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Super Bonus 110% e Bonus Facciate 90% : Cosa prevede la prima bozza della legge di bilancio?

Novità in arrivo per il 2022. Nella bozza c’è la proroga del Bonus 110% con limiti, si riduce il bonus facciata al 60%. Scompare invece la cessione del credito per i lavori che non rientrano nel 110%.

Il Consiglio dei Ministri, il 28 ottobre 2021, ha approvato il disegno di legge recante il Bilancio di previsione dello Stato per l’anno finanziario 2022 e il bilancio pluriennale per il triennio 2022-2024.

Premettendo che tale bozza è suscettibile di ulteriori modifiche, vediamo quali sono gli aspetti più importanti riguardanti gli investimenti privati.

SUPERBONUS: Proroga del superbonus al 110% fino al 31 dicembre 2023 per Condomini Iacp e cooperativa con le stesse regole in vigore oggi. La percentuale si ridurrà poi al 70% per il 2024 e al 65% per il 2025.
Il Superbonus, invece, diventa meno abbordabile per gli interventi negli edifici unifamiliari. La maxi detrazione è stata estesa fino al 31 dicembre del 2022, ma con due paletti molto rigidi. Il primo: la Comunicazione di Inizio Lavori Asseverata (Cila) deve essere stata presentata entro settembre 2021. Il secondo: l’Isee dei proprietari non deve superare i 25mila euro annui sulle unità immobiliari adibite ad abitazione principale. In tutti gli altri casi, il termine per concludere i lavori e ottenere lo sconto resta il 30 giugno 2022.

BONUS FACCIATE: Proroga di un anno, solo per il 2022 per il bonus facciate, ma la percentuale della detrazione scende dal 90 al 60%; si ricorda però che è possibile ancora incaricare impresa o general contractor e fruire della detrazione al 90% anche nel caso in cui i lavori non siano terminati entro la scadenza del 31 dicembre; basta pagare il 10% entro il 31/12/2021 ricevendo fattura per il totale con indicazione dello sconto, per il passaggio del bonus al fornitore stesso. (Dre Liguria, risposta a interpello 903-521/2021).
Naturalmente per evitare brutte sorprese bisognerà prevedere in contratto, penali per ritardi, fideiussioni, contratti di tipo indennitario, ecc.
Dal 2023, si torna al bonus ristrutturazioni al 50% oppure per ottenere il Superbonus ridotto del 65% bisognerà fare il «cappotto energetico»: non basterà solo tinteggiare.

ALTRI BONUS: Sono stati, invece, stabilizzati, fino al 31 dicembre 2024 gli altri incentivi che, sia pure in maniera meno generosa, sono stati utilizzati fino ad oggi per le ristrutturazioni. In particolare, la detrazione Irpef al 50% per gli interventi di recupero del patrimonio edilizio (con un limite di spesa a 96mila euro), l’Ecobonus “ordinario” al 50, 65 e 70% per la riduzione del rischio sismico e per la riqualificazione energetica e, infine, il Sismabonus, anche qui con detrazioni che variano dal 50 all’85% a seconda degli interventi previsti.

SCONTO IN FATTURA O CESSIONE: Resteranno in vigore fino al 2025 esclusivamente per il superbonus 110%. Per il bonus facciate, il bonus ristrutturazioni, l’eco e il sisma bonus “ordinari”, a meno di modifiche durante l’iter di approvazione della legge di Bilancio, la disciplina prevista dall’art. 121 non sarà più attuabile per gli interventi oltre il 31 Dicembre 2021 .